5 Mar Contraccezione non aumenta depressione
Nessun rischio aumentato di depressione per le donne che utilizzano i contraccettivi ormonali, in particolare quelli solo a base di progenistinici, che siano pillole, iniezioni o dispositivi intrauterini.
A stabilirlo è uno studio dell’Ohio State Wexner Medical Center, pubblicato sulla rivista Contraception, che rassicura rispetto a un timore che alle donne può capitare di avere relativamente all’effetto di questi farmaci.
Gli studiosi hanno esaminato 26 ricerche precedenti, tra cui cinque studi randomizzati controllati, sul rischio di depressione derivante dalla contraccezione con progestinico. La revisione includeva una varietà di metodi, tra cui pillole anticoncezionali, iniezioni e impianti come il dispositivo intrauterino. Non è stata trovata una connessione tra lo sviluppo di depressione e l’utilizzo di questi metodi per il controllo delle nascite.
Alcuni studi in passato hanno collegato la contraccezione a un rischio più elevato di depressione, ma il dottor Brett Worly, autore principale dello studio, afferma che la sua ricerca mostra che studi di maggiore qualità e più ampi non hanno trovato un riscontro per quanto riguarda questa associazione. Anche quando i ricercatori hanno esaminato gruppi a rischio più elevato, come le donne che erano già depresse, non hanno trovato prove del fatto che la contraccezione abbia causato la depressione o l’abbia peggiorata. «Penso che questo studio dovrebbe rassicurare le donne sul fatto che non dovrebbero sperimentare depressione come risultato diretto della contraccezione» conclude Worly. (ANSA)