La Mela Anticalvizie

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La Mela Anticalvizie

Un estratto della mela annurca in grado di fermare la calvizie e far ricrescere i capelli. Lo ha annunciato l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” dove è stata condotta la ricerca che ha portato al risultato. Il direttore del dipartimento di Farmacia dell’ateneo napoletano Ettore Novellino spiega a Farmacista33 come si è arrivati alla scoperta.

«Alcune nostre precedenti ricerche ci avevano portato a mettere in commercio un estratto polifenolico della mela annurca che ha la capacità di abbassare il colesterolo (e soprattutto di incrementare l’Hdl)» spiega «io personalmente lo assumevo perché avevo il colesterolo elevato e mi sono accorto che i capelli mi ricrescevano in maniera molto abbondante; lo ha notato anche il mio barbiere, da cui dovevo andare più spesso».

I ricercatori hanno allora analizzato il composto, scoprendo che uno dei componenti del fitocomplesso, la protocianidina B2, ha la capacità di prolungare la fase anagen nel capello inibendo invece il fattore PGFâ1, che invece manda il capello in catagen.

«Insomma, – sintetizza Novellino – abbiamo trovato il modo di mantenere il bulbo pilifero sempre in attività. All’inizio ci era venuto il dubbio che potesse provocare irsutismo, invece abbiamo dimostrato che viene promossa solo la cheratina ad alto peso molecolare e quindi ne trovano beneficio solo i capelli e le unghie, anch’esse rafforzate dall’estratto». Lo studio è in via di pubblicazione sul Journal of Medicinal Food, ma il team partenopeo si è già attivato anche sul piano commerciale: «abbiamo messo a punto un metodo per isolare la frazione attiva dell’estratto, abbiamo industrializzato il tutto e messo in commercio l’integratore, che è indicato per chi vuole rafforzare i capelli ma anche per chi li sta perdendo; anzi, dalle osservazioni preliminari sembra efficace anche nell’alopecia da chemioterapia, su questo abbiamo ora un trial clinico».

Per il momento, l’integratore è disponibile nelle farmacie della Campania e del Lazio e tra pochi mesi verrà distribuito su tutto il territorio nazionale. «Abbiamo creato una start up universitaria – spiega il professore – che produce il prodotto e lo vende ai grossisti: con il ricavato finanziamo altra ricerca».